Quando si parla di datacenter, oggi, si registra frequentemente un alternarsi tra la classificazione dell’Uptime Institute e le specifiche stabilite dalla Telecommunications Industry Association in ANSI/TIA-942: questa alternanza si protrae da tempo e si è mantenuta con l’uso del termine Tier che, usato nelle pubblicazioni di entrambi, è stato talvolta motivo di confusione. Le due organizzazioni offrono approcci in parte complementari per il progettista di datacenter e, sebbene il lavoro delle due entità non sia ovviamente contrario, i loro approcci e obiettivi differiscono significativamente.
Le tipologie di certificazioni rilasciate da UI sono tre e si affiancano ai quattro livelli possibili. Tipologie e livelli permettono di progettare, costruire e gestire il proprio datacenter in modo da ottenere l’affidabilità e l’autonomia necessarie per la continuità di business dell’azienda. Anche ANSI/TIA-942 descrive quattro livelli di classificazione in cui è possibile suddividere datacenter, con due tipologie di certificazioni. Le principali differenze si riscontrano nella metodologia e nei certificatori: Uptime Institute prevede dei test, eseguiti dall’ente stesso, per verificare il corretto funzionamento del datacenter al massimo livello di stress sostenibile. ANSI/TIA-942 prevede invece solo una verifica normativa con audit di enti terzi e una ispezione nel datacenter.
Questo white paper, fornito da WIIT, illustra le differenze che intercorrono tra le classificazioni di datacenter di Uptime Institute e ANSI/TIA-942. Continuando a leggere, potrete capire quali sono:
- le principali caratteristiche dei due modelli di classificazione dei datacenter
- le tipologie di certificazioni rilasciate dall’Uptime Institute
- le certificazioni rilasciate dalla Telecommunications Industry Association
- i quattro livelli di classificazione in cui è possibile suddividere datacenter
- gli eventuali limiti di validità hanno le diverse classificazioni
- le metriche considerare in tema di sostenibilità in assenza di standard condivisi