Consegnato il primo lotto di acciaio a zero emissioni

La compagnia siderurgica SSAB Oxelösund ha consegnato al Gruppo Volvo un quantitativo di acciaio prodotto con la tecnologia Hybrit, prodotto cioè a partire dall’idrogeno

Pubblicato il 23 Ago 2021

A luglio la compagnia siderurgica SSAB Oxelösund ha consegnato la sua prima produzione di acciaio a emissioni zero al Gruppo Volvo. Una notizia particolarmente importante, dal momento che la lotta al cambiamento climatico non passa soltanto dalla decarbonizzazione del settore energetico, ma anche da una conversione green dei settori industriali. Primo tra tutti quello dell’acciaio, un materiale indispensabile per il funzionamento delle nostre economie ma che da solo pesa per l’8% delle emissioni di gas serra prodotte a livello globale. Ancora oggi, infatti, la produzione dell’acciaio – per cui sono necessarie temperature elevatissime – passa dall’impiego di fonti fossili altamente inquinanti, ovvero carbone e coke.

La tecnologia Hybrit (Hydrogen Breakthrough Ironmaking Technology) messa a punto da un consorzio costituito dalla stessa SSAB, dalla società mineraria LKAB e dall’utility statale Vattenfall passa per l’appunto dall’utilizzo dell’idrogeno verde, ovvero una risorsa carbon free (poichè prodotto direttamente dalle fonti rinnovabili), per la produzione dell’acciaio. Non a caso, l’idrogeno costituisce una risorsa fondamentale del piano dell’UE per raggiungere zero emissioni nette di gas serra entro il 2050. In realtà il primo lotto consegnato rappresenta soltanto un test della tecnologia, su cui le tre società stanno lavorando già dal 2016, ma l’obiettivo è di arrivare a una piena produzione commerciale già nel 2026. L’utilizzo di questa tecnologia, nel lungo termine, ha le potenzialità di ridurre le emissioni totali di anidride carbonica della Svezia di circa il 10% e del 7% quelle della Finlandia.

L’esperienza di Hybrit non è isolata e interessa anche il nostro Paese: nei mesi scorsi il gruppo Marcegaglia ed Exor  hanno partecipato al round di finanziamento Series A da 105 milioni di dollari a sostegno di H2 Green steel, una start up svedese che punta a mettere in funzione, nel 2024, un’acciaieria interamente alimentata ad idrogeno verde, che a regime avrà una produzione paragonabile a quella dell’Ilva di Taranto.  Un progetto completamente Made in Italy è stato annunciato a inizio anno: Tenaris, Edison e Snam hanno sottoscritto una lettera di intenti per avviare un progetto finalizzato alla decarbonizzazione dell’acciaieria di Tenaris a Dalmine (Bergamo), attraverso l’introduzione dell’idrogeno verde in alcuni processi produttivi. Il progetto è rivolto alla generazione di idrogeno e ossigeno tramite un elettrolizzatore da circa 20 MW da installare presso lo stabilimento di Dalmine e all’adattamento del processo produttivo dell’acciaio, mediante l’utilizzo di idrogeno verde in sostituzione del gas naturale.

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