Energy Management

Sibelco: sostenibilità ed efficienza come nuovi orizzonti

Il gruppo minerario, che conta in Italia 10 stabilimenti produttivi, ha avviato programmi precisi di riduzione dei consumi e delle emissioni, come racconta l’energy manager per il Sud Europa, Stefano Santoro

Pubblicato il 09 Mag 2022

Stefano Santoro, Energy manager di Sibelco per il Sud Europa

Cosa spinge un’azienda industriale con alle spalle 150 anni di attività, a puntare sulla sostenibilità e l’efficienza energetica? Ragioni di carattere normativo ed economico, senza dubbio. Ma non vanno dimenticate anche quelle di carattere culturale: quando vengono assunti dipendenti delle nuove generazioni, che hanno una maggiore attenzione a questi aspetti, è più facile che le politiche green possano prendere piede. Questa è perlomeno l’esperienza di Sibelco Italia, società appartenente al Gruppo minerario belga Sibelco, attivo dal 1872 nella produzione e distribuzione di sabbia silicea, oltre ad altri materiali come quarzo, cristobalite, nefelina, sienite, olivina, argilla e, più recentemente, nel riciclaggio del vetro. Sibelco Italia è una realtà in continua espansione con circa 300 dipendenti, presente su tutto il territorio nazionale con dieci stabilimenti produttivi di estrazione e produzione della sabbia, oltre che con quattro impianti di riciclaggio del vetro. Impianti che hanno la caratteristica di essere particolarmente automatizzati, tanto da non richiedere la presenza di un personale numeroso e di essere strettamente legati allo sfruttamento delle cave. Un’attività che, come racconta Stefano Santoro, Energy Manager del gruppo per la regione South Europe in Sibelco, è alquanto energivora: “I nostri consumi energetici, si aggirano tra il 30 e il 35% del costo di produzione del prodotto finito. Parliamo in Italia di 18 milioni di kWh di energia e circa 15 milioni di metri cubi di gas. Quest’ultimo, in realtà, in buona parte serve ad alimentare i nostri cogeneratori, dunque il fabbisogno dei nostri impianti è in larga parte basato sull’elettrico”.

Gli interventi di efficienza energetica

In questo contesto, le giovani generazioni di manager, a cui appartiene senz’altro Santoro, stanno aiutando l’azienda a sviluppare una particolare sensibilità energetico/ambientale, come peraltro messo nero su bianco nella Vision aziendale 2025, per l’appunto incentrata sulla sostenibilità e sull’efficienza. Con obiettivi chiari: miglioramento dell’efficienza energetica del 2% e riduzione annua del -5% per le emissioni. “Siamo partiti dal risparmio energetico vero e proprio, eliminando cioè gli sprechi e i consumi superflui, così come alcune modalità di lavorare che comportavano un consumo di energia decisamente superiore a quello richiesto. Poi siamo passati all’efficientamento, ovvero cercando di ottimizzare le produzioni, massimizzando la portata dei materiali e il flusso produttivo. In questa direzione abbiamo sostituito i sistemi di illuminazione (puntando sui Led), abbiamo sostituito i motori vecchi con quelli ad alta efficienza, installato gli inverter oppure altre tecnologie da poco presenti sul mercato. Stiamo facendo anche tanta Power Quality, che rende possibile un miglioramento della qualità della rete e dell’assorbimento dell’elettricità e, dunque, un calo dei consumi e l’abbattimento dei picchi. Abbiamo anche realizzato l’ottimizzazione delle linee di aria compressa. C’è poi tutto il tema della sostenibilità energetica, che affrontiamo insieme all’apposita funzione aziendale, che punta all’installazione di impianti fotovoltaici – che è tuttora in corso – e alla riduzione delle emissioni dirette. In più, da quando ho assunto la carica ho promosso un programma di training e sensibilizzazione all’energia, che prevede appositi contenuti per stimolare i colleghi”.

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Rinnovabili e caro energia

Per quanto riguarda le rinnovabili, sono stati realizzati tre impianti fotovoltaici e altri cinque sono in fase di realizzazione. Sibelco Italia ha puntato su impianti di taglia diversa (il più piccolo 130 kW, quello più grande intorno al MW), scommettendo recentemente – anche per esigenze finanziarie – sulla formula EPC. Per il prossimo futuro, comunque, l’obiettivo è quello dell’installazione di impianti di questo tipo in tutti gli stabilimenti produttivi, così da garantire al gruppo anche una maggiore autonomia energetica. In un momento caratterizzato dalle conseguenze del caro energia: “L’impatto c’è anche per noi, come per tutti. La strategia che abbiamo adottato negli ultimi anni, che ci ha permesso di attutire le conseguenze, è basata sul prezzo fisso concordato con i fornitori. Strategia che ci ha messo al riparo dagli sbalzi esagerati registrati recentemente. Si tratta di una formula che aiuta le aziende come la nostra a mettersi al riparo dalla volatilità del mercato, ma che è utile anche in fase di budgeting: si conosce in anticipo quanto si andrà a spendere in materia di energia e si possono così proporre ai clienti dei prezzi che tengono conto di questo cruciale aspetto”.

Le qualità dell’energy manager

Santoro ricopre la carica di energy manager per il gruppo da circa un anno e mezzo, dopo essere arrivato in Sibelco nel 2016, pochi giorni dopo la laurea in innovazione energetica al Politecnico di Torino ed avere lavorato nei primi anni nella funzione ingegneria, seguendo la realizzazione degli impianti in tutto il mondo. Un periodo limitato, ma sufficiente per comprendere quali debbano essere le qualità di un energy manager in un contesto industriale di questo tipo. “Secondo me il punto di forza di un energy manager è innanzitutto la pazienza: i progetti possono essere lunghi e richiedere molti tentativi per arrivare ad un risultato. Occorre anche imparare che ci sono tanti aspetti indipendenti dalle nostre scelte e decisioni: mi riferisco all’evoluzione dei mercati energetici, alle scelte dell’azienda, ecc. Allo stesso tempo occorre possedere anche una capacità di razionalizzare i problemi senza andare nel panico, come magari potrebbe accadere in un periodo difficile come questo. Serve poi creatività, sfruttando tutte le occasioni che si presentano, senza pretendere di essere degli inventori: la qualità migliore di un energy manager, piuttosto, è incuriosirsi e andare a cercare sul mercato soluzioni innovative capaci di risolvere problemi preesistenti. L’energy manager deve naturalmente contare su collaboratori molto validi, che siano di supporto per la parte burocratica e amministrativa. Senza i miei colleghi che gestiscono questi aspetti (scadenze, compliance) il mio lavoro sarebbe decisamente più complicato”. Relativamente alla digitalizzazione, il pensiero di Santoro è che sicuramente questi strumenti siano utili, ma che esista anche il rischio di un’eccessiva proliferazione di piattaforme dedicate per singoli strumenti, poco connesse le une con le altre, aumentando così la confusione per il team addetto all’energy management.

Per il futuro, “L’obiettivo è portare tutti gli stabilimenti a un alto standard di efficienza, quindi cercare di lavorare sempre in parallelo, tramite sia le nuove tecnologie che il miglioramento di quelle esistenti. A lungo termine mi piacerebbe fossimo sempre più green possibili nell’energia, magari attraverso l’adozione dei sistemi di accumulo che ci permettano di stabilizzare l’autoproduzione energetica”.

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Gianluigi Torchiani

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