Ricerche

Cerved: 30 GW di nuova potenza fotovoltaica grazie ai tetti dei capannoni industriali

Secondo una stima della società di consulenza, in Italia ci sono 110.000 siti di questo tipo, che consentirebbero di traguardare buona parte degli obiettivi europei al 2030

Pubblicato il 26 Giu 2023

Numeri e opportunità degli impianti solari

Buona parte degli obiettivi italiani in materia da fonti rinnovabili potrebbero essere raggiunti semplicemente installando impianti fotovoltaici sopra i tetti dei capannoni e degli stabilimenti industriali. La conferma arriva da un’analisi di Cerved, secondo cui sono 110.000 in Italia gli stabilimenti e i capannoni industriali con tetti idonei ad ospitare impianti fotovoltaici di grande taglia, per ampiezza, posizione geografica, caratteristiche aziendali come i consumi energetici e la solidità finanziaria.

Si tratta di circa 300 km quadrati di superfici, che sarebbero sufficienti a realizzare 30 GW di nuove installazioni che a loro volta coprirebbero il 75% dell’obiettivo al 2030 di potenza fotovoltaica installata per impianti superiori ai 200 KW e il 60% del target totale di 50 GW, secondo l’accordo europeo Fit-for-55. Le ricadute importanti da un punto di vista economico: questi numeri permetterebbero di attivare tra i 30 e i 36 miliardi di euro di investimenti, con un risparmio di emissioni di CO2 di circa 9.000 tonn/anno.

L’analisi di Cerved

Cerved ha stimato questi dati incrociando le informazioni di cui dispone – analisi satellitari per l’esame del territorio, consumo energetico delle aziende e loro robustezza finanziaria, costi degli impianti fotovoltaici – e inserendole in un’applicazione per elaborarle attraverso le tecnologie di intelligenza artificiale. Più nel dettaglio, attraverso dati satellitari e tecnologie di Image Detection basate su AI è stato possibile geolocalizzare gli immobili e i siti produttivi con una copertura unitaria superiore ai 2.000 mq, sufficientemente ampi per installare impianti di almeno 200 KW, soglia che li rende attrattivi per gli operatori specializzati.

Quindi sono stati selezionati i tetti piani oppure orientati a sud/sud ovest, ideali per l’irraggiamento, che rappresentano il 65% circa del totale e sono state tolte eventuali ostruzioni, in media il 3% delle superfici.  Infine si sono analizzate le caratteristiche del territorio (precipitazioni, distanza dalla rete elettrica, vincoli paesaggistici, rischio idrogeologico, comunità energetiche). Tutte queste informazioni sono poi state integrate con l’ecosistema di dati sulle imprese italiane di cui Cerved dispone, che comprende il consumo energetico delle aziende e la loro affidabilità creditizia, i profili ESG, i costi degli impianti fotovoltaici e l’esigenza di finanziamenti.

Le opportunità della transizione energetica

“Molte aziende potrebbero produrre energia dal fotovoltaico ma non hanno idea del loro potenziale di produzione – spiega Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved – le imprese energivore, ad esempio, che in questo momento stanno sostenendo degli elevati costi di approvvigionamento, potrebbero avere grandi benefici dall’installazione di impianti propri. Allo stesso tempo, anche le banche vorrebbero intercettare questi casi e sostenerli in maniera mirata.

Cerved mette a disposizione tutti i dati per sostenere tale innovazione, e grazie all’elaborazione di specifici algoritmi ha stilato una mappa delle aziende, completa di indirizzo e ragione sociale, a cui proporre finanziamenti ad hoc. È un contributo concreto a supporto della transizione energetica, come già facciamo con la produzione dei rating ESG emessi della nostra Rating Agency o con i modelli di rischio climatico che produciamo. Siamo in un momento storico di forte discontinuità, in cui dati e tecnologie avranno un ruolo centrale per comprendere i rischi, ma anche le opportunità. Una delle maggiori sfide per le imprese italiane riguarda proprio la transizione energetica, che per essere implementata su vasta scala deve coinvolgere sistema produttivo, innovazione tecnologica, politica e sistema finanziario”.

Secondo Cerved il settore industriale, in particolare per le PMI, potrebbe beneficiare molto della partecipazione delle Comunità energetiche rinnovabili (CER). Gli attuali piani prevedono di realizzare 5 GW di potenza entro il 2027: questo permetterebbe alle imprese di godere di incentivi in tariffa per energia condivisa tra i 60-120 €/kWh (fino a 5 GW per 20 anni) e incentivi in conto capitale (fondo perduto PNRR) pari a 2,2 miliardi di euro, destinati alle Comunità energetiche rinnovabili per Comuni sotto i 5 mila abitanti.

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