Normative

Decreto Energia: cosa c’è oltre al mancato stop al mercato tutelato

Il provvedimento adottato dal Consiglio dei ministri prevede il sostegno alle imprese energivore e azioni a favore della transizione energetica

Pubblicato il 30 Nov 2023

Il recente Decreto Energia, approvato nella seduta del Consiglio dei ministri del 27 novembre, è al centro del dibattito soprattutto per quello che non vi è contenuto, ovvero il mancato rinvio alla fine del mercato tutelato, che ha scatenato numerose polemiche politiche. A parte questa mancata decisione, le novità introdotte sono significative e meritano di essere analizzate nel dettaglio.

Il sostegno alle imprese energivore

Una disposizione interessa le imprese cosiddette energivore: le realtà a forte consumo di energia elettrica come quelle della chimica, del vetro e del tessile (circa 3.800) vengono incentivate a installare impianti a fonti rinnovabili. In particolare il GSE potrà, per i primi tre anni, anticipare gli effetti della realizzazione di questi impianti, garantendo energia rinnovabile a un prezzo in linea con i costi della tecnologia: l’energia anticipata potrà essere restituita nei successivi 20 anni. Per le imprese gasivore, ovvero realtà a forte fabbisogno di gas come quelle della siderurgia, della carta e del vetro (circa 1000), sarà possibile acquistare gas a un prezzo vantaggioso, da imprese che lo estrarranno sul territorio nazionale, grazie alla coltivazione di nuove concessioni. Verranno rilasciati nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi, a fronte dell’impegno di cedere quantitativi di gas al GSE, che lo fornirà prioritariamente alle imprese gasivore.

La spinta per l’eolico offshore

Il decreto prevede poi la nascita di un fondo per Regioni e Province Autonome con 350 milioni l’anno fino al 2032 per misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a fronte dell’installazione di impianti rinnovabili in aree idonee. Il Fondo si alimenterà con i proventi delle aste di CO2 per 200 milioni annui e con un contributo in capo ai produttori di energia da fonti pulite che abbiano impianti di taglia superiore a quella domestica. Sempre sul fronte delle rinnovabili, per lo sviluppo della filiera dell’eolico offshore si prevede l’individuazione di due aree demaniali marittime del Mezzogiorno, con i relativi specchi d’acqua, destinate a infrastrutture per lo sviluppo di investimenti nella cantieristica navale per la produzione, l’assemblaggio e il varo di piattaforme galleggianti.

Il rilancio della geotermia

Il Governo punta poi a rilanciare la geotermia: le Regioni possono chiedere ai titolari delle concessioni la presentazione di un piano di investimenti pluriennale nei territori e nel settore, che va approvato dall’Ente ai fini della rimodulazione della concessione. Le gare per l’assegnazione delle concessioni geotermoelettriche dovranno essere indette due anni prima della scadenza di quelle in vigore, allineando entrambe al 31 dicembre 2026. Sul vernante della Smart Energy, è previsto che Terna istituisca un Portale digitale con dati e informazioni degli interventi di sviluppo della rete elettrica, delle richieste di connessione e dello stato di avanzamento delle procedure. Inoltre, per facilitare la digitalizzazione della rete prevista dal PNRR con le misure “Smart Grid” e “Resilienza Reti elettriche”, vengono previste misure di semplificazione autorizzativa e tempistiche aggiornate.

Investimenti per oltre 27 miliardi di euro

Tra le altre disposizioni, il Decreto Energia prevede il via libera a quindici progetti di teleriscaldamento e teleraffrescamento rientranti tra quelli ammissibili e finanziabili dalla relativa norma del PNRR, ma non finanziati dal Piano per una differente interpretazione della Commissione europea. “Con il decreto Energia vogliamo liberare le grandi potenzialità del nostro Paese, per renderlo riferimento nel Mediterraneo sulle rinnovabili: un provvedimento che vale 27,4 miliardi di investimenti. Vogliamo sostenere famiglie e imprese, per renderle ancor più protagoniste di una transizione bilanciata e realistica”, ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto.

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