Incentivi

Rinnovabili, incentivi semplificati con il recepimento della direttiva Red II

Lo scorso 30 novembre è entrato in vigore, con 2 anni di ritardo, il decreto di recepimento della direttiva europea sulle fonti pulite. Le associazioni di categoria sembrano essere soddisfatte delle misure di semplificazione introdotte

Pubblicato il 01 Dic 2021

Un passo avanti importante in materia di semplificazione delle procedure autorizzative per l’accesso agli incentivi, invocato unanimamente come necessario per il raggiungimento degli obiettivi al 2030 in materia di energie rinnovabili. Lo scorso 30 novembre, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo di recepimento della Direttiva Rinnovabili (RED II). Un decreto che arriva con due anni di ritardo e che definisce gli strumenti per il raggiungimento degli obiettivi della quota di energia da fonti rinnovabili al 2030 nei Paesi dell’Unione europea, su cui il nostro Paese è in forte ritardo al momento. 

La grande novità è che gli incentivi per i grandi impianti, con potenza superiore a una soglia almeno pari a 1 MWp,  satanno attribuiti attraverso procedure competitive di aste al ribasso effettuate in riferimento a contingenti di potenza. Al contrario, per quanto riguarda le installazioni con potenza inferiore al MWp,l’accesso all’incentivo sarà diretto e senza la necessità di previa iscrizione in registri. Inoltre Elettricità Futura segnala con soddisfazione l’accoglimento di alcune sue richieste, tra cui:

  • la differenziazione dei contingenti di potenza delle aste del GSE per zone geografiche;
  • l’accesso alle aste del GSE anche per gli impianti fotovoltaici su aree agricole non utilizzate, individuate dalle Regioni come aree idonee;
  • la previsione di criteri di massima semplificazione delle procedure amministrative per la partecipazione agli schemi di sostegno;​
  • la possibilità di introdurre misure per integrare i ricavi di impianti rinnovabili con costi di approvvigionamento del combustibile.

“Nel testo è chiara l’intenzione del Governo di proseguire lo snellimento della burocrazia avviato dal DL Semplificazioni con l’obiettivo di recuperare il forte ritardo accumulato nel percorso di decarbonizzazione e consentire l’installazione di 70 nuovi GW di impianti rinnovabili, un’opportunità che porterà al nostro Paese 90.000 nuovi posti di lavoro e 100 miliardi di investimenti privati nel solo settore elettrico. Elettricità Futura aveva condiviso in audizione al Senato e alla Camera diverse misure per semplificare e accelerare la transizione energetica. Siamo soddisfatti che le nostre proposte abbiano trovato ampia corrispondenza nel Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale”, ha commentato Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura.

Numerose sono anche le novità per le rinnovabili termiche: il decreto di repimento garantisce l’utilizzo di biocombustibili certificati per l’accesso agli incentivi, esplicitando i percorsi necessari per verificare l’utilizzo di biocombustibili di qualità conforme o superiore a quella richiesta per il corretto funzionamento dell’impianto termico.Un altro elemento considerato migliorativo dalle associazioni di gategoria sono i requisiti minimi per accedere agli incentivi per generatori di potenza superiore a 500 kWt: il Governo ha infatti recepito la proposta di AIEL di inserire requisiti prestazionali minimi anche per generatori di potenza superiore a 500 kW. Altre due proposte accolte nei Decreti attuativi riguardano i generatori ibridi, ossia sistemi ad elevata efficienza che integrano più tipologie di generatori di calore, e i micro-cogeneratori, apparecchi che consentono la produzione combinata di elettricità e di calore da un unico impianto di piccola taglia (≤ 50 kWe). Infine, il Governo ha accolto la proposta di AIEL di prevedere la possibilità di accesso agli incentivi pubblici anche per sistemi ibridi a biomassa costituiti da pompa di calore e caldaia a biomassa e ai microcogeneratori alimentati da fonti di energia rinnovabile.

“I risultati ottenuti sono particolarmente importanti per il settore – afferma Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL – perché non solo riconoscono il principio fondamentale della promozione delle energie rinnovabili ma anche quello della neutralità tecnologica, senza creare barriere di ingresso al mercato che ostacolerebbero la concorrenza e determinerebbero fenomeni distorsivi. L’innovazione tecnologica è l’arma principale sia per realizzare la decarbonizzazione energetica che per migliorare la qualità dell’aria, come dimostra la riduzione del 23% delle emissioni di particolato prodotte dal riscaldamento a legna e pellet in Italia ottenuto grazie alla sostituzione di una parte delle tecnologie più obsolete con generatori moderni, efficienti e a basse emissioni. È però fondamentale che norme e decreti tengano il passo di questa spinta tecnologica e non la penalizzino”.

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