Intervista

Enegan, una svolta cloud per governare il processo di fatturazione

Il gestore di luce e gas ha esteso il proprio data center on-premises creando un ambiente di test completo e sfruttando i servizi di Oracle Cloud

Pubblicato il 05 Ott 2021

Giacomo Morelli, Cio di Enegan

Il mondo dell’energia ha un’estrema necessità di aprirsi verso le nuove tecnologie digitali, così da superare le rigidità che possono frenare il suo sviluppo e la sua evoluzione. Vanno però superate le naturali resistenze che, ancora oggi, possono frenare queste imprese ad abbracciare una svolta tecnologica doverosa ma non per questo scontata. Ne è un buon esempio il caso di Enegan, gestore di luce e gas e operatore delle Tlc, che ha deciso di recente di scommettere sul cloud, superando le proprie iniziali perplessità. Come racconta infatti a Energyuptech il CIO di Enegan, Giacomo Morelli, Enegan è un’azienda che sta vivendo una fase di forte crescita: “Siamo attivi nel mercato della rivendita di luce e gas nel 2010. Ma soprattutto a partire dal 2016 siamo cresciuti molto: oggi siamo un gruppo che fattura circa 400 milioni di euro in tutto il territorio nazionale, con una rete vendita capillare. Abbiamo circa 90.000 clienti, per il 70% provenienti dal mondo business, con circa 130.000 fatture emesse ogni mese”.

La necessità di migliorare il processo di fatturazione

Enegan, insomma, ha visto esplodere il proprio business ed ha avvertito la crescente necessità di avere a disposizione strumenti applicativi adeguati e una infrastruttura capace di avere la dinamicità necessaria per la crescita. “Siamo sempre stati abituati ad avere servizi on premise: abbiamo due Data center su cui è a tutta la nostra infrastruttura. Questa architettura con il tempo ha iniziato a diventare un po’ stretta, vista l’evoluzione tecnologica del cloud e delle altre tecnologie”. Il cloud, in particolare, è entrato in azione per migliorare il processo di fatturazione, che per sua natura deve essere caratterizzato da cura e precisione totale. Il sistema applicativo a codice unico vigente implica, infatti, che il produttore sviluppi e manutenga un’unica istanza per tutti i suoi clienti (fornitori di energia). Questo meccanismo prevede evoluzioni e aggiornamenti continui. Tra una fatturazione e l’altra, infatti, possono avvenire decine di update del codice e questo obbliga ad un’attenzione particolare.

Il cloud per il testing

La sfida per Enegan era quindi poter governare in modo completo e sicuro il processo di fatturazione in un contesto in parte detenuto da un terzo soggetto, ovvero il produttore del software. “Ci ritroviamo spesso a essere interessati da decine di rilasci la settimana e a dover sempre rincorrere l’ottimizzazione delle performance, rischiando di avere degli impatti su alcuni processi strategici dell’azienda. Non ci possiamo infatti permettere di avere soprese o rallentamenti nell’emissione della fattura. Ci sono aspetti tecnici ma anche normativi da rispettare” evidenzia Morelli. Dunque, per governare e ottimizzare il processo di fatturazione Enegan doveva possedere un database di test completo, che avesse caratteristiche simili a quelle di produzione. Fin da subito una delle criticità che l’azienda si è trovata ad affrontare era la necessità di realizzare il progetto in tempi rapidi, individuando velocemente la nuova infrastruttura da adottare, installandola e rendendola operativa. L’analisi messa in atto con il partner Bridge Consulting | Kirey Group ha messo in luce che Enegan aveva bisogno di accedere a un servizio di questo tipo solo per un periodo limitato al mese, dunque il cloud si è rivelato fin da subito molto conveniente anche come scelta a lungo termine. “Il cloud ci dà la possibilità di avere un ambiente sempre aggiornato che ci permette di testare questi rilasci in tempo quasi reale e affrontare tutta la fatturazione senza sorprese. Se infatti in questa fase di test individuiamo degli aspetti che non ci convincono abbiamo la possibilità di intervenire”.

Sicurezza garantita

Come aggiunge Marco Bettini, Managing Partner di Bridge Consulting | Kirey Group, “Il cloud ha una flessibilità incredibile, possiamo creare ambienti temporanei, senza affidarci invece a strutture on premise che presenterebbero costi importanti. Il cloud poi consente di sperimentare su prodotti di qualsiasi natura. Da un punto di vista tecnico non ci sono state particolari difficoltà, l’aspetto più complesso è stato quello di convincere Enegan che il cloud e- nel caso specifico Oracle cloud- potesse essere un’infrastruttura sicura quanto l’on premise. In effetti, erroneamente, si può pensare che la nuvola possa esporre a maggiori rischi. Ma in realtà i dati nel cloud Oracle, criptati per definizione, sono addirittura più protetti che nell’infrastruttura on-premises”. Il cloud Oracle, di seconda generazione, è infatti disegnato per essere per definizione un cloud enterprise, pensato per carichi di produzione. “Il progetto è nato inizialmente con un po’ di scetticismo, come tutte le cose nuove abbiamo fatto fatica a comprenderle sotto molteplici punti di vista. In particolare il cloud ci poneva davanti alcune domande in termini di sicurezza e integrazione con i nostri sistemi. In realtà invece il progetto è stato poi realizzato in poche settimane”, spiega Morelli. Più nel dettaglio il progetto si è articolato in tre fasi: l’attivazione del cloud, la fase di networking per configurare l’estensione del data center di Enegan al data center di Oracle a Francoforte e la realizzazione del Virtual Private Cloud Network, e l’attivazione del Data Guard tramite un servizio IaaS di Oracle. Infine, Bridge Consulting | Kirey Group ha attivato il backup con una retention di una volta al mese a costi contenuti.

Un’attenzione particolare all’IT

In definitiva, per Enegan è diventato estremamente semplice creare on demand ambienti di test costituiti dal database e da una macchina virtuale per testare i workload più critici. Tanto che, secondo Morelli, “Questo progetto ci ha aperto una strada che ci ha permesso di comprendere le possibilità vere del cloud, tanto che nel 2022 avremo studio di altri progetti che interesseranno questa tecnologia”. Il cloud, ovviamente, è ricompreso nella più ampia attenzione all’IT da parte del gruppo Enegan: “Noi siamo un’azienda atipica da questo punto di vista, poiché siamo stati fondati da imprenditori che provenivano dal mondo dell’informatica. La cultura di base esiste ed è molto forte, tanto che 22 persone su 250 totali impiegati lavorano nell’IT, una situazione non frequente nel mondo dell’energia. Abbiamo degli applicativi e dei portali sviluppati interamente con le nostre risorse. Ovviamente non possiamo contare su un portafoglio infinito: i progetti devono essere sempre bene argomentati, proprio perché i nostri interlocutori interni sono competenti. Posso dire comunque che, da quando sono arrivato in aziendanel 2018, sono aumentate le esigenze: soprattutto c’è la necessità di fare più cose in minor tempo, per cui servono strumenti IT sempre più performanti e adeguati”, conclude il CIO di Enegan.

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Gianluigi Torchiani

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