Sostenibilità

Idrogeno, le prospettive industriali per l’Italia

L’idrogeno è destinato a giocare un ruolo chiave nella decarbonizzazione del Vecchio Continente. Assicurando notevoli opportunità alle imprese manifatturiere italiane

Pubblicato il 17 Mar 2021

Dell’utilizzo dell’idrogeno a fini energetici si parla da tantissimi anni ma soltanto da due anno, con la pubblicazione dell’apposita strategia europea, a questa fonte è stato riconosciuto un ruolo fondamentale nella riduzione delle emissioni climalteranti in vista 2050. Per quella data l’idrogeno eco-sostenibile sarà prodotto da energia solare nei paesi caldi, da eolico nei paesi costieri e da reforming del metano nei paesi ricchi di gas combinato a sistemi di cattura della CO2. Il suo impiego, in particolare, servirà a de-carbonizzare interi comparti che oggi basano il loro funzionamento su combustibili fossili: trasporto e industria pesante, ma anche il riscaldamento degli edifici. A beneficiare di questa transizione non sarà soltanto l’ambiente, ma anche l’economia: oltre al mercato dell’idrogeno stesso – in Italia la stima è tra i 3 e i 5 miliardi di euro al 2030 – ci potranno essere numerose opportunità d’investimento per le infrastrutture che si occuperanno della produzione, il trasporto, lo stoccaggio e la distribuzione dell’idrogeno.

Le opportunità per la filiera industriale

L’Italia, data la sua posizione geografica che la rende il crocevia naturale tra Africa e Medio Oriente, potrebbe avere un ruolo chiave nella gestione del trasporto dell’idrogeno tramite gasdotti o in forma liquida sfruttando il trasporto marittimo e ferroviario. Ma è anche sulla produzione che l’Italia può concentrare le sue risorse, indirizzando le sue aziende ad alto contenuto tecnologico verso lo sviluppo di sistemi di elettrolisi, di generazione di energia rinnovabile, di stoccaggio e di sistemi di distribuzione innovativi ed efficienti.

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Questo mercato è affrontato da un operatore come Bosch Rexroth, secondo cui l’Italia dovrà adottare un approccio strutturato e sistemico che metta a sistema tutti gli attori industriali coinvolti e ne coordini le iniziative. Di fondamentale importanza è indirizzare gli investimenti nei nodi chiave della filiera e favorire la nascita di un sistema economico competitivo che poi possa esportare queste tecnologie anche all’estero. Di particolare importanza è continuare a investire nella ricerca, che negli ultimi anni ha dato una fortissima spinta alla tecnologia dell’idrogeno. Per questo motivo l’azienda ha scelto di diventare partner di H2IT, l’Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile, che si prefigge l’obiettivo di promuovere il progresso delle conoscenze e lo studio delle tecnologie ed i sistemi per la produzione e l’utilizzazione dell’idrogeno.

L’applicazione in cui Bosch Rexroth è già oggi operativa in termini di applicazioni idrauliche si trova a bordo delle stazioni di rifornimento a idrogeno, dove i suoi sistemi vengono utilizzati per l’azionamento di compressori idraulici a più stadi che portano la pressione del gas al livello necessario per il rifornimento tramite il distributore. Le soluzioni sono diverse, da quelle più tradizionali costituite da centrali idrauliche in circuito aperto e sistemi di valvole di attuazione e controllo che azionano compressori lineari, a soluzioni più moderne che attivano i compressori lineari attraverso sistemi di azionamento compatti tipo SHA e che non necessitano di una centrale idraulica. L’azienda sta anche sviluppando soluzioni di trasmissioni idrostatiche a circuito chiuso per l’azionamento di motori lenti a pistoni radiali della tecnologia Hagglunds, adatti ad azionare compressori rotativi ad eccentrico.

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