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Trasporti, accordo Ue-Germania: via libera agli e-fuels

L’intesa raggiunta evita lo stop ai motori endotermici dal 2035, ma potranno essere utilizzati esclusivamente carburanti sintetici. Restano fuori, invece, i biocarburanti

Pubblicato il 27 Mar 2023

La partita sulla revisione dei livelli di emissioni di CO2 per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri sembra essersi definitivamente sbloccata. Ma andiamo con ordine: dopo il voto del Parlamento europeo delle scorse settimane, che aveva bandito definitivamente i motori endotermici, sembrava che all’approvazione del regolamento mancasse soltanto una ratifica formale da parte del Consiglio. Invece, alle perplessità del Governo italiano si sono aggiunte anche quelle della Germania, rendendo quindi complicato l’approvazione definitiva del provvedimento così come scritto nel testo votato a febbraio dall’Europarlamento.

Nelle scorse ore, però, una quadra sembra essere stata trovata: il governo di Olaf Scholz ha raggiunto un accordo con la Commissione europea che di fatto garantisce la sopravvivenza dei motori termici anche dopo il 2025. A una precisa condizione, però: al posto di benzina e diesel, i motori dovranno essere alimentati con gli e-Fuels, carburanti sintetici che “neutri in termini di emissioni di CO2”, come li ha definiti il vicepresidente dell’esecutivo Ue e responsabile del Green deal, Frans Timmermans.

“I veicoli dotati di motore a combustione possono essere immatricolati dopo il 2035 se utilizzano solo carburanti neutri in termini di emissioni di Co2”, ha ulteriormente chiarito il ministro dei Trasporti tedesco Volker Wissing. Resterebbero quindi fuori dall’accordo i tradizionali biocarburanti, per i quali si era invece speso l’Esecutivo italiano.

Cosa sono esattamente gli e-fuels

Ma cosa sono esattamente gli e-fuels? Gli e-fuels, o combustibili sintetici, sono combustibili liquidi prodotti attraverso un processo di sintesi chimica e che possono essere utilizzati come sostituti dei combustibili fossili tradizionali, come il petrolio, il gas naturale e il carbone.
Per produrre gli e-fuels, l’elettricità viene utilizzata per dividere l’acqua in idrogeno e ossigeno attraverso l’elettrolisi. L’idrogeno viene quindi combinato con anidride carbonica (CO2) catturata dall’atmosfera o da fonti industriali, per formare un combustibile sintetico come il metanolo, l’ammoniaca o il dimetil etere.

Gli e-fuels sono considerati una soluzione potenziale per la decarbonizzazione dei trasporti, poiché possono essere utilizzati nei veicoli esistenti senza la necessità di modifiche significative del motore. Inoltre, il processo di produzione degli e-fuels può essere alimentato da fonti rinnovabili, come l’energia solare e l’eolica, rendendo così gli e-fuels una fonte di energia a basso impatto ambientale.

Inoltre, alcuni studi hanno indicato che gli e-fuels consentono di eliminare le emissioni di particolato, un inquinante particolarmente pericoloso e presente nei grandi centri urbani. Al momento, il costo di produzione è al momento molto elevato, ma l’aspettativa è che potrebbe calare grazie agli investimenti e alle economie di scala: tra gli attori che hanno deciso di investire sugli e-fuels c’è anche l’italiana Liquigas, come avevamo raccontato in questa intervista.

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