Politiche Energetiche

Al via la Piattaforma per il nucleare sostenibile

La prima riunione dell’iniziativa proposta dal Mase è prevista per il prossimo 21 settembre

Pubblicato il 07 Set 2023

Nei giorni scorsi è arrivato il primo passo concreto del Governo nei confronti di una possibile ripartenza del nucleare in Italia, tema caro alla maggioranza di centrodestra e di cui si discute nelle aule parlamentari già da alcuni mesi. Nel corso del recente Forum Ambrosetti il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha convocato per il prossimo 21 settembre la prima riunione della “Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile”. L’incontro, presieduto dal titolare del MASE, si terrà presso la sede del ministero di via Cristoforo Colombo. Nell’ottica dell’Esecutivo la piattaforma dovrà costituire il soggetto di raccordo e coordinamento tra tutti i diversi attori nazionali che a vario titolo si occupano di energia nucleare, sicurezza e radioprotezione, rifiuti radioattivi, sotto tutti i profili. In particolare, si punta allo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale e a elevati standard di sicurezza e sostenibilità, dunque probabilmente facendo riferimento al nucleare di nuova generazione, in particolare ai cosiddetti reattori modulari. L’attività della piattaforma, coordinata dal MASE con il supporto di RSE (Ricerca sul Sistema Energetico) e di Enea, sarà finalizzata anche a rafforzare il contributo dell’Italia nella ricerca e nell’alta formazione universitaria (corsi di laurea, laurea magistrale e dottorati di ricerca), implementare la cooperazione e la partecipazione a livello europeo e il coordinamento dei progetti e delle attività a livello nazionale tra Università ed enti di ricerca. Insomma, il Governo sembra intenzionato – anche se in maniera piuttosto cauta – a riaccendere la discussione sulle prospettive di questa tecnologia energetica, su cui da anni gli esperti e l’opinione pubblica si dividono.

La reazione del WWF

Molto duro, a proposito dell’iniziativa del Mase, è stato il commento del WWF: “L’Italia non può permettersi di perdere tempo e fondi per riaprire la discussione sul nucleare. Gli investimenti delle agenzie pubbliche sulla ricerca sul nucleare sono già molto ingenti e probabilmente superano largamente quelli sulla ricerca sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica, le vere energie del futuro, come tutti riconoscono; i problemi di sicurezza, delle scorie e di economicità della fissione nucleare non sono stati superati, la fusione nucleare non arriverà prima di 30 anni, cioè arriverà a transizione completata. Il mondo si è accorto che le nuove fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico ed eolico, sono le più vantaggiose sotto tutti i punti di vista e la loro capacità cresce rapidamente. In Italia, invece, la velocità è molto inferiore a quella necessaria (almeno 9 GW anno) e le spinte vengono tutte dai cittadini e dalle imprese, che hanno capito dove risiede il futuro e la sicurezza e indipendenza energetica”.

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