Fonti Pulite

Biometano: il PNNR spinge la riconversione degli impianti a biogas

Il piano nazionale di ripresa e resilienza prevede di supportare la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano, evidenzia un recente documento rilasciato da alcune associazioni di categoria

Pubblicato il 23 Ago 2021

Il PNNR potrà giocare un ruolo chiave per l’avvio di una produzione energetica green su larga scala nel settore agricolo italiano, in particolare attraverso la riconversione degli attuali impianti a biogas verso il biometano. Secondo un position paper recentemente rilasciato da  CIB – Consorzio Italiano Biogas, il Consorzio Monviso Agroenergia (CMA) e Fiper, il biometano può infatti contribuire al raggiungimento dei target al 2030 con un risparmio complessivo di gas a effetto serra rispetto al ciclo vita del metano fossile tra l’80 e l’85%.Il biometano, lo ricordiamo, è un particolare biogas (ottenuto a partire da scarti agricoli e zootecnici) purificato, ottenuto grazie a opportuni trattamenti chimico-fisici (purificazione o upgrading), tanto da essere idoneo alla successiva fase di compressione per l’immissione nella rete del gas naturale. Il punto è che, a partire dal 2007 a oggi, sono stati costruiti in Italia- grazie anche a una serie di incentivi- tutta una serie di impianti a biogas per la produzione elettrica e termica, che non sono però mai riusciti a incidere significativamente sulla decarbonizzazione del settore elettrico, visto anche il boom di eolico e fotovoltaico. Anzi, spesso e volentieri sono finiti nel mirino a livello locale, perchè accusati di produrre inquinamento del suolo e cattivi odori. La purificazione del biogas in biometano può però rappresentare una svolta: molti settori, a partire dall’autotrazione, non possono fare affidamento sulla sola elettricità per dire addio alle risorse fossili, dunque il biometano può rappresentare un’ottima alternativa ecologica. Questa risorsa può infatti essere impiegata come carburante per alimentare i veicoli a motore al pari del gas naturale o metano di origine fossile, quindi automobili e veicoli commerciali o pesanti, bifuel o monofuel, sia in forma gassosa che liquefatta.

La spinta del PNNR

Ecco perchè, come si legge nel position paper, il PNRR si pone l’obiettivo di riconvertire e migliorare l’efficienza degli impianti biogas agricoli esistenti verso la produzione totale o parziale di biometano (si mantiene quota parte di produzione elettrica) da utilizzare sia nel settore della Cogenerazione e produzione energetica efficiente e distribuita, riscaldamento e raffrescamento industriale e residenziale sia nei settori terziario e dei trasporti. Non solo: il piano nazionale prevede di supportare la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano (attraverso un contributo del 40% dell’investimento), sempre con le stesse destinazioni.

WHITEPAPER
Evolvi verso una micro-mobilità sostenibile con la tecnologia giusta
Mobilità urbana
Mobilità sostenibile

Proprio per limitare l’opposizione delle comunità locali di cui parlavamo in precedenza, le associazioni di categoria puntano a promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas (siti di lavorazione minima del suolo, sistemi innovativi a basse emissioni per la distribuzione del digestato), così da ridurre l’uso di fertilizzanti sintetici e aumentare l’approvvigionamento di materia organica nei suoli.  Più in generale, nel documento si propone di promuovere la sostituzione di veicoli meccanici obsoleti e a bassa efficienza con veicoli alimentati a metano/biometano, nonchè di migliorare l’efficienza in termini di utilizzo di calore e riduzione delle emissioni di impianti agricoli di piccola scala esistenti (per i quali non è possibile accedere alle misure di riconversione).  Attraverso questi interventi sarebbe possibile incrementare la capacità produttiva di biometano da riconversione da destinare al greening della rete gas per circa 2,3-2,5 miliardi di metri cubi.

Gli interventi normativi necessari

Come sempre, però, saranno necessari alcuni interventi normativi per tagliare questi traguardi: in particolare, la revisione del DM 2 marzo 2018, per accelerare il programma di riconversione degli impianti di biogas esistenti verso il biometano da destinare ai trasporti. In questo senso il position paper auspica

  1. Un intervento per estendere la vigenza del decreto;
  2. Un meccanismo premiale per le riconversioni di impianti di proprietà di aziende agricole singole o associate;
  3. Consentire la produzione combinata di energia elettrica e di biometano;
  4. Favorire l’impiego di diete miste tramite la corretta applicazione del principio del bilancio di massa nel caso di riconversione parziale di un impianto da elettrico a biometano.

Inoltre, le associazioni di categoria ritengono indispensabile e prioritaria l’emanazione del FER 2, che contempli al suo interno anche la revisione dell’attuale sistema di incentivazione per snellire le procedure per i piccoli impianti sotto i 300 kW e valorizzare l’utilizzo degli effluenti zootecnici in digestione anaerobica.

In ogni caso il paper evidenzia, poi, in linea con il PNRR, la necessità di continuare a incentivare il biometano per usi diversi dai trasporti. La produzione di biogas può, infatti, trovare utile collocazione in diversi mercati in maniera, ad esempio soddisfacendo il fabbisogno di produzione energetica efficiente e distribuita, oppure per garantire la disponibilità di energia termica in settori difficilmente elettrificabili.

Il ruolo del biogas per l’idrogeno

Senza dimenticare il contributo che potrebbe essere garantito a una delle tecnologie chiave per la transizione energetica, ovvero l’idrogeno: secondo le associazioni, le tecnologie Steam Methane Reforming (SMR) ed Autothermal Reforming (ATR) sono ormai mature anche su taglie piccole e consentono di giungere ad una produzione di idrogeno rinnovabile (verde) partendo dal biogas più o meno raffinato (primi step di upgrading). La conseguenza è che la produzione di idrogeno verde da biogas potrebbe essere, grazie al parco installato di biogas esistente, fortemente competitiva con le tecnologie alternative proposte come standard (elettrolisi). Sulla base di analisi effettuate sulla filiera agricola di biogas applicando tecnologie SMR disponibili in Italia, il paper descrive valori di costo di produzione al kg dell’idrogeno compresso comparabili con i prezzi più bassi reperibili sul mercato dell’idrogeno green in Italia.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Argomenti trattati

Aziende

C
cib

Approfondimenti

B
biogas
B
biometano
I
idrogeno

Articolo 1 di 2