Green Energy

Eolico offshore galleggiante: l’Italia ha un buon potenziale

Il potenziale, secondo Anie ed Elettricità Futura, è di oltre 200 GW

Pubblicato il 29 Set 2023

L’Italia è il terzo mercato a livello mondiale per potenziale di sviluppo dell’eolico offshore galleggiante e, in prospettiva, può diventare leader della filiera tecnologica in Europa. Questo il senso di un report che è stato diffuso nei giorni scorsi da Anie ed Elettricità Futura, con l’obiettivo dichiarato di spingere questa soluzione.

Cos’è l’eolico offshore galleggiante

L’eolico offshore galleggiante, lo ricordiamo, è una tecnologia che permette di installare turbine eoliche galleggianti in mare aperto. A differenza delle tradizionali turbine eoliche offshore, che vengono installate su fondamenta fisse sul fondale marino, le turbine eoliche galleggianti sono ancorate a strutture galleggianti che permettono loro di adattarsi alle condizioni del mare e di essere installate in acque più profonde. Questa modalità presenta diversi vantaggi rispetto all’eolico offshore tradizionale. Innanzitutto, permette di sfruttare risorse eoliche in aree marine più lontane dalla costa, dove le velocità del vento sono generalmente più elevate. Inoltre, l’installazione di turbine galleggianti è più flessibile e meno impegnativa rispetto alla costruzione di fondamenta fisse sul fondo marino, riducendo i costi e i tempi di realizzazione.

Il potenziale

L’analisi di Anie ed Elettricità Futura prende le mosse dalla situazione attuale dell’Italia: serviranno 76 i GW di rinnovabili da installare in Italia dal 2024 al 2030 per centrare l’obiettivo previsto da RePower EU.  Considerando che circa 8 GW degli impianti esistenti dovranno essere sostituiti perché obsoleti, per raggiungere i 143 GW al 2030 sarà necessario realizzare oltre 12 GW all’anno, che secondo le due associazioni può assicurare notevoli vantaggi per l’economia e l’occupazione nazionale. In particolare si stimano 360 miliardi di benefici economici e 540.000 nuovi posti di lavoro al 2030. In questo contesto, l’eolico offshore flottante in Italia è la tecnologia più giovane e secondo gli studi del Politecnico di Torino ha un potenziale di 207,3 GW, pari a 3,4 volte la potenza rinnovabile totale installata al 2022.

Inoltre, secondo il Global Wind Energy Council, l’Italia è il terzo mercato a livello mondiale per potenziale di sviluppo dell’eolico galleggiante, con l’Europa area geografica leader per le tecnologie eoliche offshore. Una sfida non semplice, considerato che in Italia l’eolico offshore ha sempre avuto vita difficile (con un solo impianto entrato in funzione). Ma l’interesse da parte degli operatori c’è: le richieste di connessione di impianti eolici offshore ammontano a circa 100 GW (fonte: Terna). Ma per concretizzare queste opportunità – ribadiscono le due associazioni nel report – sarebbe importante disporre di un quadro normativo e regolatorio stabile a lungo termine per abilitare i nuovi investimenti e velocizzare gli iter autorizzativi dei nuovi impianti, che sono estremamente capital intensive

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Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura, ha messo in evidenza come “Bisogna lavorare per rendere competitivo l’eolico offshore flottante. Inizialmente anche il solare comportava costi più elevati che nel giro di pochi anni sono drasticamente calati. Disporre di un quadro autorizzativo efficace aiuterà certamente anche questo settore innovativo. Lo sviluppo dell’eolico offshore galleggiante promette importanti sinergie tra la filiera nazionale dell’eolico e il comparto manufatturiero italiano, due eccellenze del Made in Italy competitive a livello mondiale. Possiamo sviluppare la filiera nazionale facendo leva sui primati industriali raggiunti dall’Italia a livello europeo nei settori del ferro e dell’acciaio e nella produzione di piattaforme galleggianti”.

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