Rinnovabili

Impianto geotermico, cos’è, come funziona, quali vantaggi offre

L’energia termica è gratuita e sempre disponibile, 365 giorni l’anno, di giorno e di notte. Può riscaldare d’inverno e raffrescare d’estate, con costi di manutenzione minimi. Si può installare anche nei fabbricati già esistenti

Pubblicato il 30 Giu 2022

Tra tutte le energie rinnovabili, quella geotermica è l’unica sempre disponibile (diversamente da eolica e solare, dipendenti dalla presenza di vento e sole), poiché originata dalla terra.

Dotare una abitazione di un impianto geotermico per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo (“a bassa entalpia”, ossia in estate assorbe il calore dall’abitazione e lo trasferisce al terreno) significa quindi poter disporre di energia ininterrottamente e gratuitamente (se si eccettua il consumo energetico necessario a far funzionare l’impianto stesso).

Il principio sfruttato è la geotermia, ancora poco utilizzata in Italia in ambito residenziale mentre è molto diffusa nel Nord Europa. In cosa consiste? L’elemento principale di un sistema geotermico è la sonda geotermica (denominata SGV) che viene inserita in un pozzo profondo tra i 50 e i 200 metri, scavato vicino l’abitazione, avente un diametro di pochi centimetri, necessari a far passare la sonda.

La geotermia comporta lo sfruttamento del calore termico all’interno della Terra. Si definisce flusso geotermico o energia geotermica la quantità di calore che giunge in superficie (fino alla crosta terrestre) dall’interno del pianeta (nucleo e mantello).

Impianto geotermico, come è composto

Un impianto geotermico è composto da 3 elementi fondamentali:

  • sistema di captazione del calore;
  • pompa di calore geotermica;
  • sistema di accumulo e distribuzione del calore.

Il sistema di captazione del calore consiste in un insieme di tubature in polietilene, del diametro variabile da 32 a 40 mm, inserite all’interno della perforazione nel terreno, nelle quali vengono inseriti dei liquidi che garantiscono una buona conducibilità termica e impermeabilità. Le tubature possono essere di due tipologie: verticali, che arrivano a grandi profondità nel terreno, oppure orizzontali a soli 2 metri di profondità. La scelta dell’uno o dell’altro sistema dipende dal luogo geologico e dalle condizioni climatiche del posto dove va installato l’impianto.

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La pompa di calore geotermica costituisce il centro dell’impianto. Il suo compito è quello di trasferire il calore per ottenere, rispettivamente, il riscaldamento o il raffrescamento degli ambienti. Per riscaldare si trasferisce il calore dal terreno all’ambiente interno, l’inverso per il raffrescamento (l’ambiente cede calore al terreno).

Il sistema di accumulo e distribuzione del calore è una sorta di serbatoio per l’acqua calda ed è indispensabile per immagazzinare il calore e distribuirlo nell’ambiente da trattare (preferibilmente con un impianto a pavimento).

È possibile integrare un impianto geotermico con altri impianti a energia rinnovabile, come i pannelli solari termici (per ottenere un maggiore riscaldamento dell’acqua in inverno) o fotovoltaici (per alimentare la pompa di calore).

Come funziona un impianto geotermico

La scelta del terreno per un impianto geotermico

Per capire se un impianto di energia geotermica può essere installato in un edificio occorre conoscere le caratteristiche del sottosuolo su cui sorge. È necessario quindi rivolgersi a un esperto in geologia e geotermia.

Fatta questa premessa, gli impianti di climatizzazione con pompe di calore geotermiche sono realizzabili in ogni zona geografica e climatica: montagna, pianura, città, mare, proprio perché la temperatura del sottosuolo è ovunque costante e sfruttabile sempre.

Ovviamente, occorre porre attenzione alla presenza di acque sotterranee e di altri vincoli idrogeologici, da cui, appunto, l’esigenza di un sopralluogo geologico preventivo.

Installare un’impianto geotermico in un edificio già interamente costruito potrebbe risultare difficile e oneroso, in ogni caso richiede la presenza di un terreno libero antistante la casa. Nelle nuove costruzioni si può anche utilizzare il terreno su cui poggiano le fondamenta.

Durata dei componenti di un impianto geotermico

I vari componenti di un impianto geotermico hanno una vita diversa, quindi non è possibile stabilire la durata di tutto l’impianto. Per la pompa di calore geotermica si può stimare una durata di circa 15-20 anni; per le sonde geotermiche si può arrivare a 80-100 anni, mentre per quanto riguarda i pannelli radianti (all’interno dell’abitazione) una durata che va tra i 20 e i 30 anni.

Da notare che per l’intera vita utile dell’impianto la manutenzione è ridotta al minimo.

I vantaggi di un impianto geotermico

Abbiamo già detto che l’energia termica è gratuita e sempre disponibile, quindi in grado di assicurare il funzionamento per 365 giorni l’anno, di giorno e di notte. È stato stimato che i costi del funzionamento di un impianto geotermico sono inferiori di circa il 60% rispetto a un sistema di riscaldamento con caldaia a gas.

Il grande vantaggio deriva dal fatto che un sistema geotermico racchiude in unico impianto le stesse funzioni normalmente demandate a due diversi apparecchi, cioè caldaie e condizionatori, quindi a questo risparmio va aggiunta la possibilità del raffrescamento estivo, senza dover ricorrere a climatizzatori elettrici.

Il rumore prodotto dalla pompa di calore geotermica è decisamente contenuto.

Infine, ultimo ma non ultimo, va considerato il ridotto impatto ambientale: gli impianti geotermici non danneggiano l’ambiente poiché non vi è produzione e rilascio di CO2 nell’aria (non c’è combustione nella produzione di energia).

I costi di un impianto geotermico

Installare un impianto geotermico a pompa di calore ha un costo molto variabile, poiché questo dipende dalle dimensioni dell’edificio da climatizzare e dal tipo di terreno.

Per fare un esempio, comunque, un impianto destinato a servire una abitazione singola di circa 140 mq, costruita con criteri di efficienza energetica (un edificio ben coibentato è un presupposto indispensabile per un corretto dimensionamento dell’impianto geotermico, che assicuri buoni livelli di comfort e di risparmio energetico), ha un costo indicativo di 20mila euro.

Il risparmio economico annuo, rispetto a un sistema di climatizzazione tradizionale (tipicamente, caldaia a metano e condizionatore) è di circa il 50% e può arrivare al 70-80% nel caso di un impianto con caldaia alimentata a gpl o a gasolio.

Bisogna considerare che il costo di un impianto geotermico diminuisce proporzionalmente in caso di abitazione plurifamiliare o di piccoli condomini. In quest’ultimo caso, un impianto geotermico centralizzato può costare addirittura meno rispetto a uno tradizionale.

Da tenere ben presente il costo per la progettazione, che ha un impatto notevole sul costo finale.

Infine, non vanno dimenticati gli incentivi statali, sotto forma di detrazioni fiscali. Attualmente sono quantificabili per il 65% della spesa.

Conclusioni

Utilizzare l’energia geotermica per il riscaldamento degli ambienti domestici è una soluzione da prendere in considerazione, soprattutto per le nuove costruzioni. I vantaggi sono molteplici, sia in termini economici che si sostenibilità ambientale. Un impianto geotermico è certamente una valida alternativa ai sistemi tradizionali.

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Pierluigi Sandonnini

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