Ricerca e Sviluppo

La Cina conferma la leadership nell’innovazione energetica

La conferma arriva dal rapporto annuale di I-Com, che evidenzia anche le difficoltà dell’Italia, nonostante una diffusa presenza delle startup

Pubblicato il 07 Lug 2023

L’innovazione rappresenta un elemento fondamentale per la transizione energetica verso una società a basse emissioni di carbonio. Senza nuove tecnologie e investimenti nel settore energetico, non sarà possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e al 2050. Ma il mondo della ricerca e sviluppo è chiamato nei prossimi anni a fare uno sforzo supplementare in tal senso: questo è ciò che emerge dal rapporto annuale sull’innovazione energetica dell’Istituto per la Competitività (I-Com), presentato di recente a Roma.

Secondo il rapporto, nel 2021 sono stati rilasciati circa 1,8 milioni di brevetti a livello mondiale, dato che costituisce un aumento dell’8,2% rispetto all’anno precedente. La Cina si conferma come protagonista assoluta, con 639.000 brevetti (+31,8%), mentre gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud perdono terreno. Purtroppo, tutti i Paesi europei, compresa l’Italia, hanno invece registrato una contrazione dei brevetti, con l’Italia che ha riportato il dato peggiore, con una diminuzione addirittura del 10% rispetto al 2020.

Per quanto riguarda più specificatamente il settore energetico, il report I-COM evidenzia come siano stati rilasciati poco più di 110.000 brevetti nel 2021, registrando una crescita dell’1,1% rispetto al 2020. Anche in questo caso, la Cina ha rafforzato la propria leadership con 38.000 brevetti, con un aumento del 18%. Purtroppo, l’Italia ha detenuto solo l’1,3% dei brevetti rilasciati a livello globale, rappresentando lo 0,6% nel settore energetico complessivo e altrettanto nel campo dell’elettrico.

Dove si concentra l’innovazione

Il rapporto evidenzia che l’innovazione nel settore elettrico si concentri principalmente sull’incremento delle prestazioni di tecnologie già oggi ampliamente impiegate, a partire dall’accumulo, seguito dal solare fotovoltaico e dall’eolico. La Cina domina ancora sulle tecnologie elettriche, occupando la prima posizione in 9 su 13 tecnologie considerate. Al contrario, l’Italia ha depositato solo 286 brevetti nel 2021.

Per quanto riguarda l’ambito della elettrificazione dei trasporti, l’accumulo energetico è la tecnologia dominante, seguita dalle stazioni di ricarica, dai veicoli elettrici e dalle tecnologie a idrogeno. La Cina si conferma leader con 4.123 brevetti depositati, mentre l’Italia non va oltre quota 94 registrazioni.

Qualche notizia positiva per la nostra filiera industriale arriva dall’innovazione nel settore dell’accumulo di energia domestico: Germania, l’Italia e l’Austria sono i principali Paesi attivi in questo settore, che sta crescendo grazie al calo dei prezzi, all’abbinamento con il fotovoltaico e agli incentivi.

Il rapporto sottolinea anche l’importanza dei biocarburanti liquidi e gassosi nel percorso di decarbonizzazione e diversificazione energetica. Inoltre, l’eolico off-shore rappresenta una fonte rinnovabile con notevoli potenzialità, anche se come noto gli iter autorizzativi rappresentano un ostacolo alla sua realizzazione, soprattutto in Italia.

Il ruolo delle startup

Infine, il rapporto mette in evidenza come nel nostro Paese a fine 2022 esistessero ben 1900 startup attive nel settore energetico, che hanno dimostrato una certa capacità di resilienza e adattamento nonostante i cambiamenti dovuti alla pandemia e alla guerra in Ucraina. Tuttavia, c’è ancora una disomogeneità nella distribuzione delle start-up sul territorio italiano.

“L’innovazione è il motore trainante del progresso umano e dello sviluppo sociale, alimenta la crescita economica e può migliorare la qualità della vita delle persone. Oggi, come mai prima d’ora, l’innovazione è chiamata a offrire soluzioni più efficienti ed efficaci per contenere i nostri impatti sull’ambiente. Per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica al 2050 occorrerà uno sforzo titanico, che però non dovrà lasciare indietro nessuno“, ha osservato il direttore Area Sostenibilità di I-Com Antonio Sileo. 

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