Mobilità

Fit for 55: l’Europarlamento approva lo stop per le auto a diesel e benzina dal 2035

Ma perchè le normative entrino in vigore servirà la ratifica da parte del Consiglio dell’Unione europea, ovvero dei Governi dei 27 Stati membri

Pubblicato il 09 Giu 2022

Arriva il primo passo di una importante rivoluzione per il settore europeo della mobilità e dei trasporti: dal 2035 potrebbe essere in vigore il divieto per le case automobilistiche di vendere auto a benzina o Diesel. Ieri, infatti, c’è stato il voto del Parlamento europeo, che ha confermato la revisione dei livelli di emissioni di CO2 per le autovetture nuove e i veicoli commerciali leggeri nuovi, parte del pacchetto “FIT for 55” proposto dalla Commissione europea. Nel testo approvato, i deputati sostengono la proposta della Commissione di raggiungere una mobilità stradale a emissioni zero entro il 2035 con l’obiettivo, a livello europeo, di produrre autovetture nuove e i veicoli commerciali leggeri nuovi a zero emissioni. Una definizione che, stante l’attuale evoluzione tecnologica, premia solamente la mobilità elettrica, su cui la Ue ha deciso da tempo di puntare.

Gli obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni per il 2030 sarebbero fissati, secondo la posizione dell’Europarlamento, al 55% per le automobili e al 50% per i furgoni. Il testo legislativo è stato approvato con 339 voti favorevoli, 249 contrari e 24 astensioni. Da rilevare che gli europarlamentari hanno bocciato una proposta del Partito Popolare Europeo (PPE), che avrebbe consentito che il 10 per cento dei veicoli prodotti e venduti nel 2025 rimanessero a diesel o a benzina.  Cambiamenti sono stati introdotti anche per il sistema ETS, come racconta ESG360.it in questo articolo. 

È stato invece approvato l’emendamento bipartisan ‘salva Motor Valley‘ proposto dagli eurodeputati italiani di tutti gli schieramenti per prolungare la deroga alle regole Ue sugli standard di emissione della CO2 di cui già oggi beneficiano i produttori di nicchia. Con questo voto è stato così stabilito il prolungamento dal 2030 fino al 2036 della deroga per i piccoli produttori di auto (da 1000 a 10mila l’anno) e furgoni (da 1000 a 22mila). Soddisfazione per l’esito della plenaria è stata espressa dal relatore Jan Huitema (Renew, NL): “Una revisione ambiziosa degli standard di CO2 è un elemento cruciale per raggiungere i nostri obiettivi climatici. Con questi standard, creiamo chiarezza per l’industria automobilistica e stimoliamo l’innovazione e gli investimenti per le case automobilistiche. Inoltre, l’acquisto e la guida di auto a emissioni zero diventeranno più economici per i consumatori. Sono entusiasta che il Parlamento europeo abbia appoggiato una revisione ambiziosa degli obiettivi per il 2030 e abbia sostenuto un obiettivo del 100% per il 2035, fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050″.

Forti perplessità per la proposta della Commissione europea erano state espresse invece nei giorni scorsi da Confindustria, preoccupata delle conseguenze per la filiera italiana dell’automotive. Il voto dell’Europarlamento, però, non significa automaticamente che il divieto per le auto a diesel e benzina entrerà in vigore: il provvedimento definitivo andrà negoziato  con i governi Ue, ovvero con il Consiglio dell’Unione Europea. Possibile dunque, che sulla pressione di qualcuno dei 27 Paesi membri i provvedimenti e/o le tempistiche possano essere modificate nei prossimi mesi.

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