Sostenibilità

Efficientamento energetico: i possibili interventi in ambito ospedaliero

L’applicazione di soluzioni efficienti su un ospedale può portare alla trasformazione da edificio ad alto consumo energetico a uno a energia quasi zero (nZEB). Inoltre, la riqualificazione energetica di un ospedale pubblico può beneficiare del contributo del Conto termico

Pubblicato il 17 Apr 2020

Con il termine efficienza energetica si intende la capacità di finalizzare un’azione, che prevede l’utilizzo di energia, impiegando meno risorse possibili. Tale concetto si differenzia dalla definizione di “risparmio energetico”, il quale si riferisce solamente al minor consumo, il quale non esclude la rinuncia alle finalità per le quali si sta utilizzando energia. Si può affermare quindi che un sistema può essere definito energeticamente più efficiente di un altro solo se, a parità di prestazioni richieste, riesce ad ottenere lo stesso risultato con il minor impiego di energia.

Efficienza energetica e risparmio energetico

La distinzione fra i due concetti è stabilita, a livello normativo, dalla direttiva europea 2012/27/CE, che li definisce nella maniera seguente:

“risparmio energetico: quantità di energia risparmiata, determinata mediante una misurazione e/o una stima del consumo prima e dopo l’attuazione di una misura di miglioramento dell’efficienza energetica, assicurando nel contempo la normalizzazione delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico”;

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“efficienza energetica: rapporto tra un risultato in termini di rendimento, servizi, merci o energia e l’immissione di energia”.

L’efficientamento energetico consiste nel miglioramento del valore dell’efficienza energetica. Parlando concretamente, il risparmio energetico si esprime mediante una serie di interventi che permettono di ridurre i consumi dell’energia necessaria per la realizzazione di diverse attività. I risultati possono essere raggiunti sia attraverso modifiche di natura tecnica agli impianti a alle strutture in grado di limitare gli sprechi, sia mediante l’ottimizzazione dell’uso delle forme di energia. Il risparmio energetico non determina sempre una migliore efficienza energetica, ma solamente una diminuzione del fabbisogno, la quale si può verificare adottando stili di vita basati su un più responsabile impiego delle risorse a disposizione. Obiettivo del risparmio energetico è consumare meno.

Efficienza energetica, che cos’è

L’efficienza energetica è la capacità di un sistema di ottimizzare l’utilizzo di energia, il quale è destinato a un determinato fabbisogno. La migliore efficienza permette di raggiungere lo stesso scopo consumando meno energia. L’efficienza di un sistema comporta sempre un risparmio energetico, sia in termini economici, poiché le bollette da pagare risulteranno ovviamente meno care, sia sotto il profilo ambientale, in quanto consumando meno si verifica una minore quantità di emissioni di CO2. Inoltre, l’efficienza energetica è misurabile e viene espressa da un numero percentuale oppure, per quanto riguarda gli edifici, dal valore della classe energetica di appartenenza.

Uno dei principali metodi per implementare l’efficienza energetica è quello di utilizzare da una parte le migliori tecniche e tecnologie disponibili sul mercato, dall’altra sensibilizzando la società ad adottare un comportamento responsabile nei confronti dell’utilizzo di energia elettrica. Essere efficienti in termini energetici significa sfruttare l’energia in modo razionale e intelligente, cercando di ridurre a zero gli sprechi e le perdite derivanti da una gestione non ottimale dei principali sistemi, quali caldaie, motori, lampade, mezzi di trasporto o edifici. L’obiettivo da porsi è quello di aumentare l’efficienza dei propri sistemi energetici, in modo tale da poter risparmiare energia, abbattere i costi fissi e variabili della propria attività e ottenere benefici ambientali, i quali possono essere ricevuti attraverso il meccanismo di incentivazione dei titoli di efficienza energetica, o certificati bianchi.

Efficienza energetica, come si ottiene

Le azioni di efficientamento energetico più diffuse comprendono tutte quelle pratiche in grado di garantire la medesima quantità di calore, raffrescamento o illuminazione, a fronte di un minor utilizzo di energia. Alcuni esempi possono essere rappresentati dalle opere di coibentazione applicate sull’involucro edilizio, quali pareti o coperture e infissi; dall’installazione di pannelli solari o di altri impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili; dalla sostituzione degli apparati di climatizzazione con caldaie a condensazione o apparecchiature ad alta efficienza; dall’installazione di pompe di calore o collettori solari in sostituzione degli scaldacqua per la produzione di acqua calda sanitaria; dall’installazione di accumulatori di energia elettrica che consentono lo sfruttamento ritardato di quanto già prodotto a livello energetico; dall’utilizzo di sorgenti luminose a basso consumo, quali le lampade a led.

I concetti di risparmio ed efficienza energetica, nonostante debbano essere trattati singolarmente, sono saldamente legati fra loro, in quanto entrambi si producono come effetto benefico una riduzione dei consumi e di conseguenza una diminuzione dell’impatto ambientale generato dai combustibili fossili e dalle emissioni di CO2 in atmosfera. Nel caso dell’efficienza energetica, l’obiettivo fondamentale non è quello di rinunciare a consumare, ma quello di consumare in modo più intelligente e razionale, adducendo effetti positivi non solo sulla quantità delle risorse consumate ma anche sulla qualità dell’energia.

Efficientamento energetico degli edifici

Uno dei terreni fertili per l’applicazione delle nuove tecnologie per l’efficientamento energetico è quello dell’ottimizzazione degli edifici pubblici, ad esempio gli ospedali. Gli ospedali sono strutture sanitarie complesse, le quali possono essere strutturate su un diverso numero di edifici e sono caratterizzate da elevati consumi energetici. Queste caratteristiche generano notevoli opportunità per la realizzazione di interventi di efficienza, ma esigono allo stesso tempo elevate garanzie di continuità e affidabilità dei propri servizi energetici nel lungo periodo. La riqualificazione degli ospedali sotto l’ottica dell’efficientamento energetico può riguardare, ad esempio, l’utilizzo di impianti di cogenerazione ad alto rendimento o di impianti ad energie rinnovabili, i quali possono garantire la continuità nella produzione di energia, fondamentale per garantire una corretta assistenza sanitaria, e l’impiego di energia pulita.

Un altro intervento può essere quello di agire sulla coibentazione dell’involucro degli edifici: isolando le pareti e le coperture, sostituendo infissi e installando schermature solari si possono ottimizzare le risorse energetiche impiegate, con risultati anche nell’ambito del risparmio energetico. L’illuminazione negli ospedali è forse uno degli elementi che porta ad innalzare il livello di consumo energetico: migliorare la qualità dell’illuminazione mediante sistemi più efficienti e di tecnologia più avanzata può avere effetti anche sull’impostazione terapeutica dell’illuminazione stessa. La soluzione per l’efficientamento energetico degli ospedali è quella di intervenire con un mix di tutte le precedenti soluzioni, il quale deve derivare da una accurata diagnosi energetica dell’edificio.

L’applicazione di soluzioni efficienti su un ospedale può portare alla trasformazione da edificio ad alto consumo energetico ad un edificio ad energia quasi zero (nZEB): inoltre, impiegando fonti rinnovabili, la poco energia che utilizzerebbe sarebbe ad emissioni zero. La riqualificazione energetica di un ospedale pubblico può beneficiare del contributo a fondo perduto del Conto termico. Possono accedere al meccanismo le aziende ospedaliere, le aziende sanitarie locali e gli altri soggetti del Servizio Sanitario Nazionale.

Il Conto termico

Il Conto termico incentiva la maggior parte delle tipologie di interventi che possono rendere energeticamente più efficiente una struttura sanitaria pubblica. Il contributo viene calcolato sulla base della tipologia di intervento, in funzione dell’incremento delle prestazioni energetiche che genera o, se si tratta di impianti, sulla base dell’energia producibile. Il meccanismo del Conto termico è in grado di coprire anche parte dei costi di progettazione, incentivando la realizzazione di interventi di efficienza più complessi e di tecnologia più innovativa rispetto alla semplice sostituzione di componenti tecnologiche esistenti. In questo modo può portare benefici anche nel migliorare i servizi offerti dalle strutture ospedaliere sul piano terapeutico e sanitario.

L’incentivo è pari orientativamente al 40% delle spese ammissibili e può arrivare fino al 65% nel caso di trasformazione di un edificio in nZEB. L’incentivo che viene applicato in caso di un intervento nZEB permette la demolizione del vecchio edificio e la sua completa ricostruzione, anche in una differenza zona. Se l’edificio in questione è un ospedale, tale opzione può consentire interventi di ripensamento e ammodernamento radicali, senza compromettere la componente principale della struttura che è la continuità del servizio sanitario. Inoltre, è possibile richiedere un anticipo sul beneficio prima o durante la realizzazione degli interventi, oppure fare domanda per l’intero ammontare a fine lavori. Il contributo viene erogato direttamente sul conto corrente dell’ente che ne fa richiesta, entro due mesi dalla sottoscrizione del contratto con il GSE. In caso di installazione di un impianto di cogenerazione ad alto rendimento, che può soddisfare il fabbisogno di energia elettrica, termica e raffrescamento, un ospedale può fruire degli incentivi fiscali derivanti dalla qualifica da parte del GSE delle prestazioni dell’impianto. L’installazione di impianti particolarmente efficienti è inoltre incentivata dal meccanismo dei certificati bianchi.

Efficientamento energetico in ambito sanitario: best practice

A livello pratico, un esempio virtuoso di efficientamento energetico delle strutture ospedaliere è rappresentato dagli interventi per ora approvati e in attesa di realizzazione in alcuni ospedali dell’Emilia-Romagna. I progetti di efficientamento energetico riguardano gli ospedali di Mirandola, Baggiovara e Pavullo, ammessi al finanziamento dalla regione Emilia-Romagna. L’istruttoria è stata eseguita e portata a termine positivamente dal Servizio ricerca, innovazione, energia ed economia sostenibile della Direzione generale economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa, e ha riguardato in tutta la regione 22 interventi per l’efficientamento energetico proposti da 8 aziende sanitarie, per una somma complessiva di 16,4 milioni di euro, di cui 6,2 milioni del Programma Operativo Regionale del Fondo europeo di Sviluppo regionale (POR-FESR 2014-2020), 2,5 milioni di fondi regionali e 7,7 milioni di fondi aziendali.

Nello specifico, i progetti di interventi rivolti al risparmio energetico proposti dall’azienda USL e dall’azienda ospedaliero-Universitaria di Modena interessano rispettivamente gli ospedali di Mirandola e Pavullo: l’importo totale consta di 1.620.000 euro, di cui 520mila di contributo POR-FESR, 290.000 di contributo regionale e 810.000 euro di fondi aziendali. Per l’ospedale di Baggiovara è previsto un intervento di importo totale di 1.120.000 euro, di cui 680.000 euro di contributo regionale e 440.000 di contributo POR-FESR.

Nell’ospedale di Mirandola, l’intervento in oggetto è rivolto al “Santa Maria Bianca” e interessa l’ambito della riqualificazione del Corpo 02: dal punto di vista dell’efficientamento energetico, è prevista la sostituzione degli infissi, la posa del cappotto esterno, la sostituzione dei corpi illuminanti con luci a led a basso consumo energetico, l’installazione e sostituzione di impianti meccanici dotati di sistemi e dispositivi di regolazione elettronica in grado di migliorare le prestazioni energetiche dell’impianto di climatizzazione e distribuzione.

Per quanto riguarda l’ospedale di Pavullo, il progetto riguarda essenzialmente l’installazione di un impianto di cogenerazione con motore a combustione interna alimentato a gas naturale. I benefici che possono derivare dalla cogenerazione rispetto alla generazione separata per l’ospedale di Pavullo si traducono in un risparmio stimato di emissioni di CO2 pari a 120 tonnellate all’anno. Per quanto riguarda il fabbisogno elettrico, l’unità di cogenerazione sarà in grado di autoprodurre circa il 75% del totale. Nell’iniziativa è compresa inoltre la sostituzione dei corpi illuminanti a fluorescenza con lampade a led e l’installazione di sistemi intelligenti in grado di gestire, ottimizzando i consumi energetici, le accensioni e gli spegnimenti dell’impianto di illuminazione.

In ultimo, l’iniziativa che interessa l’ospedale civile di Baggiovara prevede un intervento di efficientamento generale della centrale frigorifera: il progetto prevede un nuovo sistema di regolazione e controllo, la realizzazione di interconnessione del circuito torri evaporative e la revisione del parco torri evaporative. I nuovi interventi approvati andranno a completare quelli già eseguiti nel 2014, i quali avevano provveduto all’installazione di un impianto di cogenerazione capace di generare in modo combinato energia elettrica e termica, andando così a migliorare la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica della struttura ospedaliera, assicurando una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 580 tonnellate l’anno (-14%).

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