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Confindustria: per raggiungere i target Ue al 2030 all’Italia serviranno oltre 1000 miliardi di investimenti

L’effetto netto del raggiungimento dei target previsti da Fit for 55 sarebbe positivo per il nostro Paese, stima l’associazione di categoria

Pubblicato il 23 Mar 2023

Gli investimenti necessari all'Italia per raggiungere gli obiettivi al 2030 del Fit for 55 (Confindustria)

Quanti investimenti serviranno al sistema Italia per raggiungere gli obiettivi fissati da Fit for 55? Confindustria, con il contributo delle Associazioni del Sistema e in collaborazione con RSE (Ricerca Sistema Energetico), ha elaborato lo studio “Scenari e valutazioni di impatto economico degli obiettivi Fit for 55 per l’Italia” che intende fornire un contributo alla costruzione del nuovo piano energetico che il nostro Paese dovrà adottare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. Il nuovo scenario costituisce, inoltre, la base con la quale dovrà essere aggiornato e redatto il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), che tutti gli Stati Membri dovranno sottoporre a Bruxelles entro il 31/12/2023.

Nello scenario Confindustria, l’introduzione del singolo vincolo sulle emissioni porta a una configurazione al 2030 con obiettivi meno sfidanti in termini di efficienza energetica e a un maggiore sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili rispetto al percorso tracciato per lo scenario FF55.

Gli investimenti necessari

La realizzazione degli investimenti volti a sostenere la domanda e gli incentivi promossi al fine di rilanciare l’offerta di tecnologie ammonterebbe a 1.120,7 miliardi di euro, con un incremento della produzione pari a 1.976,1 miliardi di euro (+4,7% medio annuo, 1.645,3 miliardi al netto dei beni intermedi importati), un’occupazione più elevata di 11,5 milioni di ULA (+3,1%) e un incremento di valore aggiunto di 689,1 miliardi di euro (+3,7% medio annuo).

Secondo lo studio dell’associazione di categoria si tratta di un flusso di investimenti senza precedenti, che richiede una visione strategica di Sistema Paese, in grado di garantire che una parte importante di questi possa tradursi in un volano di sviluppo della capacità produttiva manifatturiera italiana. Sul piano macroeconomico, sono stati inoltre stimati gli effetti complessivi sul bilancio statale nel periodo considerato. L’effetto netto positivo in termini di entrate per lo Stato e in termini di costi evitati è di circa 595  miliardi di euro. L’effetto netto potenziale sarebbe quindi di un costo degli investimenti diretti complessivi pari a circa 527 Mld/€.

In definitiva, secondo Confindustria, la dimensione degli investimenti in gioco è sicuramente un fattore di preoccupazione ma rappresenta anche un volano di crescita industriale per l’Italia.  Con vantaggi ambientali capaci di assicurare anche importanti ricadute economiche: nel periodo considerato i costi evitati in termini di CO2 ammontano complessivamente a 36 Mld/€ (pari a 380 Mln di tonnellate) mentre il costo evitato in termini di energia risparmiata ammonta a quasi 30 Mld (pari 132 Mln di tep).

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