Tecnologia

I droni per ispezionare il funzionamento degli impianti energetici

DJI Dock”, un sistema sviluppato dal colosso cinese DJI, sarà commercializzato nel mercato nazionale ed è stato testato con successo in un mega impianto fotovoltaico in Cina

Pubblicato il 24 Mag 2023

I droni stanno incontrando una crescente applicazione non solo nel mercato consumer e militare, ma anche in quello enterprise. In particolare il settore energetico può essere un ottimo ambito di applicazione per questa tecnologia, dal momento che rende possibile l’ispezione e i controlli anche in luoghi pericolosi e difficili da raggiungere, come spesso sono le centrali e le infrastrutture elettriche.
Proprio a queste esigenze cerca di rispondere “DJI Dock”, un sistema sviluppato dal colosso cinese DJI pensato per offrire una soluzione per la sorveglianza e la sicurezza con drone di aree sensibili, senza necessità di particolari competenze tecniche.

“Il DJI Dock è una ‘base station’ per droni Matrice 30, che permette di programmare e svolgere in maniera automatica diversi profili di missione per ispezioni, controlli e soccorsi anche in luoghi remoti o pericolosi – ha dichiarato Valentino Bertolini, direttore marketing di Nital, l’azienda italiana che cura la distribuzione esclusiva in Italia dei prodotti DJI Enterprise – È una soluzione di tipo professionale, che può fornire soluzioni efficaci per la sicurezza nel settore industriale civile, ma anche in ambito istituzionale e militare”.

Le caratteristiche tecniche

Il sistema, appositamente pensato per migliorare la vita a chi utilizza i droni nei mercati enterprise, è costituito da una dock, dal drone e dal software di gestione, che permette di ricevere immagini in tempo reale. La Dock ha l’obiettivo di proteggere fisicamente il drone, ricaricarlo e trasmettere i dati ricevuti dall’oggetto volante. La piattaforma ospita al suo interno un quadricottero della serie “DJI Matrice 30”, le cui batterie possono essere ricaricate rapidamente in soli 25 minuti grazie al sistema di raffreddamento TEC, ed è anche dotata di una fotocamera grandangolare di sicurezza e all’occorrenza pure di una camera termica, una stazione meteo integrata, un vano per una scheda di connessione LTE 10, un’antenna interna omnidirezionale, un modulo RTK per il geoposizionamento e un vano di espansione Edge Computing che consente la pre-elaborazione di file multimediali.

Il drone ha un’autonomia di volo di 40 minuti e un range massimo di 7 km ed è dotato di telecamere nel visibile e nell’infrarosso con ottiche grandangolari, zoom e telemetro laser. Le missioni del drone vengono programmate tramite il software di gestione basato su cloud “DJI FlightHub 2” o, in alternativa, tramite l’utilizzo di software terzi.

Tutte caratteristiche che si adattano bene al settore della green energy, in cui c’è una forte spinta perché gli impianti funzionino sempre al massimo delle proprie possibilità. DJ Dock ha portato il caso del parco fotovoltaico di Dondgaxu (Cina), un’installazione utility scale da 150 MW e di ben 25 chilometri quadrati. L’impianto, situato molto lontano dalle città e caratterizzato dalla presenza di numerosi stormi di uccelli nelle vicinanze, ha tratto giovamento dell’impiego dei droni. In particolare, è stata incrementata la frequenza delle ispezioni, permettendo l’identificazione e la localizzazione dei malfunzionamenti in maniera decisamente più accurata e in tempo reale.

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