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Octopus Energy: l’accordo sul price cap è deludente e può essere aggirato

Secondo Giorgio Tomassetti, CEO di Octopus Energy per l’Italia il prezzo stabilito dall’intesa tra i ministri dell’energia Ue resta troppo elevato. La strada maestra resta quella di puntare su digitalizzazione ed efficienza energetica

Pubblicato il 20 Dic 2022

Giorgio Tomassetti, CEO di Octopus Energy Italia

Lunedì scorso è stato raggiunto, dopo mesi di trattative, un accordo sul price cap a livello europeo. Nonostante la rivendicazione da parte del Governo italiano del risultato raggiunto, nel mondo energia non mancano le voci scettiche sulle reali possibilità di funzionamento di questo strumento. Tra queste c’è quella di Giorgio Tomassetti, CEO di Octopus Energy per l’Italia, secondo cui “L’accordo raggiunto in Europa sul price cap è purtroppo un compromesso deludente, che a poco servirà se nei prossimi mesi la situazione sui mercati del gas dovesse precipitare”. EnergyUp.Tech ha approfondito con Tomassetti le ragioni di questo scetticismo:

L’accordo sul price cap europeo potrebbe impattare in qualche modo sulle vostre attività (direttamente o indirettamente)?

Se dovesse funzionare – e su questo ho i miei dubbi – il price cap potrebbe ridurre la volatilità del prezzo di energia e gas sul mercato. Infatti, poiché in Italia produciamo ancora tanta energia elettrica attraverso il gas, al salire del prezzo di quest’ultimo corrisponde un aumento anche del prezzo dell’energia elettrica. Un price cap funzionante, dunque, sarebbe in grado di attenuare le incertezze sul mercato e garantire maggiore stabilità.

Speravate in un prezzo più basso del cap o secondo voi è l’intera impostazione del price cap a non essere corretta?

Anche se in passato abbiamo superato i 300 euro, 180 resta un prezzo alto. Oggi siamo intorno ai 100 senza alcun tetto, ma stiamo per entrare nella fase più incerta e critica dell’inverno. È utile ricordare che normalmente il gas costava intorno ai 30 euro. Non ho mai nutrito grandi aspettative sul price cap: è un gioco di prestigio, ma in cui tutti sanno già il trucco, e anche il modo per poterlo aggirare.

In che modo il price cap potrebbe essere aggirato?

Nell’impostazione attuale, sarà possibile contrattare un prezzo più alto del price cap se lo si fa “over the counter”, ovvero bilateralmente tra due soggetti. In pratica, se il mercato non permetterà scambi a prezzi favorevoli per i venditori, i compratori potranno in qualche modo accordarsi per pagare di più fuori dal mercato.

Come Octopus Energy puntate molto su rinnovabili ed efficienza energetica: ma può essere una strategia utile già nel medio termine?

Rinnovabili ed efficienza energetica, nel medio termine, sono le uniche vere armi che abbiamo per combattere questi problemi strutturali. Dobbiamo cambiare il mix per avere mercati più stabili e green e maggiore indipendenza energetica. Introdurre velocemente tanta nuova potenza rinnovabile sulla rete è possibile: è però necessario semplificare la costruzione degli impianti, accorciando il tempo tra progettazione e inizio della produzione. Certamente dovremo tenere in considerazione l’intermittenza delle rinnovabili, ma con la tecnologia è possibile bilanciare i mercati elettrici in modo efficiente, se c’è la volontà di farlo.

Che contributo invece può arrivare dalla digitalizzazione del settore energy?

Tecnologia e digitalizzazione sono fondamentali per la transizione energetica: in un mondo maggiormente elettrificato e in cui ognuno di noi è sia produttore che consumatore, la mole di dati da gestire – in maniera efficiente – è enorme. Solo con la tecnologia possiamo riuscirci, e questa tecnologia esiste già, non è un miraggio: con soluzioni come Kraken Flex noi di Octopus Energy facciamo questo già oggi. Il punto è applicare queste tecnologie su scala per accelerare la velocità con cui diventiamo indipendenti energeticamente.

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Gianluigi Torchiani