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Utility, come rafforzare il rapporto con il territorio al tempo dell’economia circolare

Se ne parla alla Digital Business Week di Palermo, in programma in questi giorni a Palermo

Pubblicato il 16 Set 2020

La trasformazione delle utility è al centro della Digital Business Week, iniziativa promossa dal Comune di Palermo, ideata e realizzata da Energia Media con il contributo di Palermo Mediterranea, Università degli Studi di Palermo, Utilitalia, Enea Smart Energy, che si svolge dal 14 al 18 settembre. Con il supporto di Confcommercio Palermo, Gesap, Consorzio Arca, Digital Magics.  Un’occasione che è un vero e proprio momento di confronto per aprire un dialogo tra attori non soltanto locali, ma anche nazionali e internazionali. E riflettere sul ruolo delle utility, che hanno assunto un ruolo strategico nella transizione economica in atto. Le indicazioni della UE (Green New Deal) spingono infatti verso una transizione energetica imperniata sull’economia circolare.

In quest’ottica le utility e le multiutility dovranno ridisegnare il proprio modello e perimetro di business trasformandosi in aziende industriali – e questo è in gran parte già avvenuto – e in “solution partner”  per il resto delle imprese: “Quando parliamo di smart land e smart city non possiamo tacere dei ritardi che ancora il nostro Paese ha – ha commentato Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. – . Basta vedere alcuni numeri: l’attesa per un’autorizzazione di un impianto può arrivare fino a 8 anni; 21% è la percentuale di conferimento dei rifiuti in discarica, toccando punte del 70 % in alcune Regioni del Mezzogiorno; 47,9% è il tasso di dispersione di acqua nelle reti con punte di oltre il 60% in alcune aree del sud. La disomogeneità tra industrializzazione e infrastrutturazione tra Nord e Sud è uno dei gap da colmare e senza dubbio il Recovery Fund e i finanziamenti connessi possono rappresentare un’opportunità”.

Nell’ottica di Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, le utility hanno insomma l’’opportunità di sviluppare nuovi modelli di business accanto alle aziende industriali di tutti i settori produttivi, se e solo se, sapranno interpretare il loro ruolo di ponte tra industria e territorio, tra esigenze produttive e dinamiche di radicamento territoriale. Per questo uno dei modelli più interessanti è formula della rete di imprese, che già in alcuni territori si sta sperimentando. La rete tra imprese è pensata per garantire proprio la sinergia industriale, lo scambio di esperienze e la possibilità per le utility di divenire “fornitori di soluzioni integrate”, lasciando intatto e anzi rafforzando il dialogo con i territori.

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